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1974 JANDIRA: CONDIVISIONE CON I PIÙ POVERI

GLM-PACEAMBIENTE

 

Gruppo Laico Missionario – G.L.M. 

Sede Legale: Via Carlo Teggi n. 38  - 42123 (Reggio Emilia)

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La presenza dei volontari del GLM (Gruppo Laico Missionario) in Jandira è nata da una coscienza che tutta la chiesa popolo di Dio è missionaria Nel 1966 già i primi laici e laiche partivano per aiutare le missioni diocesane di Reggio Emilia in Bahia.

 

La peculiarità di questi laici (all’epoca non sempre capiti…) era nel metodo di inserirsi in quelle realtà lontane ed estremamente povere: “non andiamo per insegnare ma per ascoltare, condividere, vivere insieme e imparare da loro” La presenza di laici in Jandira è cominciata in una realtà parrocchiale per poi passare a vivere in una casa propria in un bairro, quartiere di periferia e di favelas, chiamato Vila Analandia (1974). In questa casa, Casa Azul, le prime due volontarie cominciarono ad accogliere i bambini del vicinato che spesso e volentieri giocavano sul cortile della casa Da lì nacque anche l’iniziativa di offrire loro un tè con dei biscotti...con grande gioia di questi bambini che erano sempre più numerosi…..Alla sera c’era un momento di preghiera, con la lettura del Vangelo, a cui gli adulti hanno cominciato a partecipare specie dopo il lavoro. In queste riflessioni del Vangelo, dove ognuno poteva dire i suoi problemi e le sue difficoltà, nascevano iniziative sul come aiutarsi. Per esempio: non c’era un medico in Jandira, né ambulatorio...in caso di bisogno bisognava andare distante, verso San Paolo, anche per farsi una puntura! Allora le volontarie, che erano anche infermiere qui in Italia, si misero a disposizione per applicare le iniezioni nelle case e anche trasmettere queste capacità alle donne della comunità

 

Questo essere a servizio come proposta del Vangelo ha fatto sì che molta gente si unisse alla comunità,diventando necessario un incontro ampliato di preghiera(Vangelo) e di azione(vedere, giudicare, agire) che diventerà l’incontro domenicale. Così si moltiplicarono le iniziative comunitarie, come: la “sacola” comunitaria, per le famiglie in difficoltà alimentari; le compre comunitarie, dove si comprava all’ingrosso, secondo le richieste di ciascuno per il mese e poi si consegnavano al richiedente allo stesso prezzo dei mercati generali; lavoro comunitario (multirao) al sabato e alla domenica per costruirsi le case per uscire dall’affitto o da una catapecchia.

 

Nacquero anche le rivendicazioni presso il Comune, come: Ambulatorio medico, acqua nelle case, asfalto, fognature, ecc. Appoggio anche agli scioperi degli operai contro la dittatura militare; è bene ricordare che il PT (Partito dei Lavoratori) di Jandira, è nato proprio alla Casa Azul.

 

In questo periodo alla casa Azul c’era sempre una presenza di volontarie(i),che si succedevano a periodi di 2-3 anni, e che vivevano insieme come una piccola famiglia, ospitando anche giovani e adulti del quartiere. La casa quindi divenne naturalmente il riferimento nella nascita e nella formazione della Comunità di Analandia, ben presto identificata come Comunità Ecclesiale di Base (CEB)

 

Per attendere alle varie necessità e iniziative che sorgevano sorsero i Nuclei di affinità, cioè: un gruppetto di persone per ogni attività che poi condividevano insieme a tutti nell’incontro di Comunità alla domenica. Aveva preso, per esempio, particolare importanza il nucleo dei diritti umani, che faceva capo al Centro di Difesa dei Diritti Umani di Osasco (città operaia a 18 Km di Jandira) che si è distinto e ha fatto scuola in tutto il Brasile per difendere i diritti dei prigionieri politici, degli operai e dei più poveri contro la dittatura militare.

 

E’ sintomatico che il Cardinale Dom Paulo Arns, quando qualcuno o prete o teologo gli chiedeva cosa fosse una CEB, lui li mandava a Jandira, alla CasaAzul, per conoscere una vera comunità...

 

Anzi, quando venne a sapere che il prete di Jandira si era rifiutato di fare la Prima Comunione ai bambini della comunità…,lui stesso venne a celebrare la Prima Comunione proprio sul cortile della Casa Azul, sotto un telo di plastica improvvisato per ripararsi dal sole cocente… N.B.:Jandira è una città di cica120.000 abitanti ed è una città-dormitorio alla periferia della Grande San Paolo(BR) abitata da 18-20 milioni di persone. All’arrivo dei laici del GLM Jandira aveva circa 60.000 abitanti ed era un formicaio di piccoli cantieri di lavoro, perché la gente ,immigrata da poco dal Nord-Est o dal Paranà, doveva farsi la casa al sabato e alla domenica .

NASCITA DELLA PARROCCHIA SAN FRANCESCO DI ASSISI

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Con l’avvento delle Comunità Terapeutiche nel territorio reggiano,La Collina,La Quercia, La Vigna, i membri del GLM si sono sempre più impegnati come volontari e operatori in questi progetti di accoglienza ai tossico dipendenti e agli emarginati della nostra società.

A Jandira, come membro del Gruppo, c’era rimasto Oreste Bonaldi con la sua famiglia.

 

Nel finire del 1984 è stato raggiunto anche da un prete, membro del GLM, Giancarlo Pacchin (Gianchi) su invito del Vescovo Ausiliare del Cardinale di San Paolo. Visto il grande amento demografico della periferia di Jandira che si espandeva anche nella periferia della città vicina, Itapevi, era necessario formare una Parrocchia che si prendesse cura di quest’area di circa 80 mila abitanti! Il Mandato di questo progetto pastorale fu definito dal proprio Cardinale: formare una Parrocchia nella periferia di San Paolo che sia una rete di CEB (comunità ecclesiale di base)capaci di assumere l’annuncio del Vangelo e la celebrazione dei Sacramenti senza la necessità di un sacerdote o interferenza ecclesiastica.

 

Sul modello della esperienza della Comunità di Analandia si organizzò le visite alle famiglie, la formazione di Gruppi di Vangelo nelle case (Grupos de Rua) e finalmente la costituzione della propria Comunità, composta in genere di 8-10 gruppi, avendo ogni gruppo una media di 10-15 persone. Ogni due anni venivano eletti in Assemblea i nuovi responsabili, come: i ministri della Parola, della Celebrazione, del Battesimo, del Matrimonio, degli Infermi, delle Esequie,...Catechesi, Scuola della Bibbia settimanale. Nello stesso tempo si crearono anche i gruppi di carattere sociale, come: “Sacola comunitaria”, abitazione, fede e politica, favelas, minorenni, bambini di strada, pastorale del bambino e pastorale dei giovani, gruppo di appoggio ai Senza Terra Dopo 5 anni di lavoro Gianchi ritornò in Italia, come previsto fin dall’inizio. Il Vescovo Ausiliare Dom Francisco riunì tutti i responsabili delle comunità (20 comunità) e fra le varie raccomandazioni, disse:

 

-Non chiedetemi di mandarvi un altro prete per sostituire quello che parte. Ora fate da soli, come sapete fare e so che lo potete fare bene. Se avete bisogno di qualche cosa non chiamate altri preti o gente di fuori…Venite da me.-

 

N.B. Nella Processione del Sabato Santo le comunità si incontravano tutte insieme, invitando anche i loro vicini, ecc….riuscivano a riunire più di 10.000 persone per un percorso di 3-4 Km. Tutti gli anni il Vescovo veniva a fare le Cresime. Un anno nel giorno della Cresima il Vescovo telefonò di buon mattino, dicendo al parroco Gianchi, che non poteva venire a Jandira perché non stava bene...”E le Cresime?!” chiese Gianchi. “Le fai tu “rispose il Vescovo.” Gianchi “ma io non le ho mai fatte!” Il Vescovo con serenità rispose “Beh… c’è sempre una prima volta.. e io ti autorizzo e ti invio nel nome del Padre ,Figlio e Spirito Santo, amen” E il buon prete quel giorno ha cresimato più di 300 persone, tra ragazzi , giovani e adulti !

 

Gruppo Laico Missionario – G.L.M. 

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